​Grande partecipazione alle Giornate di Studio “I Diritti dei Bambini 0-6 anni… Arriviamo prima del lupo cattivo!”

Il 26 maggio 2018 nella Sede Nazionale INPEF sono state avviate le Giornate di Studio “I Diritti dei Bambini 0-6 anni – Arriviamo prima del lupo cattivo!”.

Le numerose attività laboratoriali e le sessioni tematiche, incentrate sui Diritti Umani e i Diritti dei Bambini tenute da studiosi, docenti ed esperti, sono state svolte in parallelo ai lavori del Tavolo Tecnico istituito nel corso dell’evento di lancio di venerdì 25 maggio u.s. con l’obiettivo di elaborare le Linee guida finalizzate al recupero dell’idoneità genitoriale, mediante una sorta di “Patente del Genitore”.

La giornata di sabato 26 si è aperta con la tavola rotonda sul rispetto del Diritto agli Affetti Familiari presieduta dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri che ha effettuato un delicato focus sui temi della perdita dell’idoneità genitoriale, degli incontri protetti, del diritto di ogni Bambino a rimanere con la propria famiglia. Alla tavola rotonda hanno partecipato – con le loro diverse competenze professionali – l’Avv. Francesco Morcavallo, la Prof.ssa Stefania Petrera e l’Avvocato Francesco Miraglia.

L’assistente sociale AnnaRita Basso Palmiero, seppur non presente, ha voluto dare il proprio contributo con una lettera che la Presidente Palmieri ha condiviso con gli astanti.

Filo conduttore degli interventi dei relatori è stata la necessità di rispettare il diritto al benessere del minore, garantendo alla famiglia il diritto di scegliere da quale professionista essere seguita nel percorso di sostegno alla genitorialità.

Su altri temi in programma per le giornate del 27 e del 28 maggio – la disabilità, l’inclusione e le diversità culturali – sono intervenuti il Dott. Nicola Tagliani, Responsabile dell’Osservatorio Scolastico “Associazione Italiana Persone Down – AIPD Nazionale” – nato con lo scopo di assicurare un servizio di informazione e consulenza a tante famiglie, insegnanti e operatori riguardo alle tematiche dell’inclusione scolastica – e la Dott.ssa Francesca Valenza, Coordinatrice di “Prima Infanzia Social Club”. Quest’ultima ha illustrato un progetto innovativo e all’avanguardia sull’integrazione e la valorizzazione delle differenze adottato dalla “Scuola Di Donato”, che ha voluto scommettere sulle famiglie per creare percorsi ed esperienze di incontro e scambio tra alunni italiani e stranieri contro ogni forma di discriminazione.

Sabato anche la testimonianza della Musicoterapista ed Educatrice musicale Silvia Riccio, Responsabile del Laboratorio di musicoterapia presso il nido di Rebibbia femminile con “A Roma Insieme”, che ha raccontato le numerose e toccanti esperienze laboratoriali condotte con i bimbi che vivono con le loro mamme detenute.

Domenica 27 è intervenuto anche il Prof. Lorenzo Cantatore, Docente di Letteratura per l’Infanzia presso l’Università RomaTre, sottolineando  come il Diritto del Bambino (da intendersi anche come Diritto all’Educazione) possa oggi tradursi in una serie di prodotti editoriali, letterari ed espressivi che garantiscano l’accesso alla Cultura e all’Arte anche da parte dei bambini molto piccoli.

​Durante l’intero weekend si sono alternati i tanti Laboratori dedicati alla didattica, alla cultura, al teatro e alle emozioni!

La Prof.ssa Paola Gravela, Docente esperta di Didattica Speciale, ha guidato i partecipanti in una full immersion nella Didattica Efficace, proponendo  attività pratiche e semplici esercizi, che hanno dato modo di sperimentare direttamente le tecniche di apprendimento, le strategie e i giochi più innovativi diretti a dare ai bambini e ai loro insegnanti strumenti per apprendere in maniera più facile.

Tutto ciò a dimostrazione che le alternative possibili agli insuccessi scolastici risiedono sempre e comunque nella didattica.

Grande partecipazione anche al Laboratorio emozionale condotto dalla Prof.ssa Maria Buccolo, Docente di Attività Coordinative di supervisione del Tirocinio all’Università RomaTre. Mediante l’utilizzo di tecniche di training teatrale per lavorare sulle emozioni partendo dal corpo e dalla voce, sono stati dati degli spunti interessanti e creativi per poter lavorare con bambini della fascia d’età 0-6 anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Pedagogista Familiare ANPEF Marina Gamucci, con il Laboratorio “La cultura creativa: libri ed immagini”, ha offerto uno spazio di incontro su alcuni significativi progetti realizzati a scuola con i bambini, attraverso attività di apprendimento – anche di tipo motorio – e percorsi di Didattica Efficace dedicati alla pre-lettura e alla pre-scrittura: le ‘storie appese’, i ‘Diritti a portata di mano’, i libri partecipati, i libri tattili realizzati con materiali di riciclo e tanti altri giochi capaci di agire a livello emozionale.

In ultimo, il Laboratorio di Pedagogia Teatrale condotto dall’attrice e regista Stefania Papirio, che ha coinvolto i partecipanti in una speciale bolla spazio-temporale fatta di gioco, recitazione ed emozione.

Tanti modi innovativi e positivi di imparare all’insegna della Didattica Inclusiva, per il benessere dei bambini e delle loro famiglie… prima che arrivi il lupo cattivo!

 

 

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Diritti dei Bambini 0-6 anni. Lancio dell’iniziativa a Roma: i bambini senza latte e al 41 bis

In passato i bambini di questa fascia di età erano intoccabili. Oggi li dobbiamo tutelare. Istituzione e insediamento del Tavolo tecnico “Indicatori per la Responsabilità Educativa: la Patente del Genitore”

Roma. Circa cento persone entusiaste e determinate hanno presenziato venerdì 25 maggio presso la Casa dell’Aviatore, Circolo Ufficiali Aeronautica Militare di Roma, all’insediamento del Tavolo Tecnico per la redazione delle linee guida “Indicatori per la Responsabilità Educativa: la Patente del Genitore”. Ma da dove nasce l’esigenza di proteggere un’area dell’infanzia che fino a pochi anni fa era ritenuta intoccabile?

La risposta è venuta dalla Professoressa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (INPEF) e fondatrice del Programma “Vivere senza Psicofarmaci” che ha svelato all’assemblea attonita il fenomeno dei “bambini senza latte”, bambini strappati alle mamme mentre li stavano ancora allattando, e dei “bambini al 41bis”, bambini che possono godere degli affetti familiari per poche ore al mese in visite protette con un operatore sempre presente che non consente nessuna intimità. Queste violazioni sono la punta dell’iceberg della filiera diagnostica psichiatrica: alcune recenti leggi, linee guida e protocolli hanno introdotto la diagnosi precoce sulle famiglie esui bambini in questa fascia di età. La diagnosi precoce è molto utile in caso di patologie mediche consolidate, ma può diventare accanimento diagnostico quando i suoi risultati sfociano nella disintegrazionedegli affetti o nella deriva psicofarmacologica.

La Professoressa Palmieri ha anche ricordato con soddisfazione la recente legittimazione indiretta del lavoro di oltre 30 anni del Programma “Vivere Senza Psicofarmaci”, quando un rappresentante autorevole del futuro governo in una sede istituzionale come il Palazzo del Quirinale ha criticato l’uso eccessivo di psicofarmaci per sedare le problematiche moderne invece di affrontarle: in linea con l’approccio portato avanti da anni dal Programma “Vivere Senza Psicofarmaci”.

E non poteva dimenticare che la Manifestazione Nazionale “I Diritti dei Bambini 0-6 anni – Arriviamo prima del lupo cattivo!” è stata resa possibile grazia al contributo di un’azienda di Lugano: la Biodry – tecnologia contro i muri umidi che ha aderito con slancio all’iniziativa perché è rivolta direttamente ai Bambini e ai loro Diritti.

Infine, ha enfatizzato la necessità di dare una veste istituzionale all’approccio multidisciplinare che il Tavolo tecnico intende formalizzare nelle prossime giornate presentando il Senatore Saverio De Bonis. Il Senatore ha presentato il tema della salute dei bambini che dipende anche da un’alimentazione adeguata, ed ha ricordato l’attività dell’Associazione “GranoSalus” che si propone di certificare la qualità della pasta: attualmente la pasta utilizzata per gli adulti non è adatta all’alimentazione dei bambini, anzi è tossica per il loro organismo. Quando ci si occupa del cibo non ci si sta occupando di bulloni. Al Senatore De Bonis sono stati rivolti gli inviti dei presenti a tutelare i Diritti dei Bambini attraverso l’attività istituzionale che si accinge a svolgere.

Proprio in quest’ottica istituzionale e multidisciplinare ha presentato il prossimo ospite: la Dott.ssa Daniela Salvati, Consulente delle Nazioni Unite e Componente Direttivo del CISCoD (Comitato Italiano Sport contro Droga). La Dottoressa ha illustrato il ruolo dello sport come fattore di sviluppo sostenibile ed ha infine proposto che l’Italia, nella prossima Giornata della Famiglia del 15 maggio 2019, si faccia portavoce del tema della famiglia e della necessità dei bambini di restare in famiglia, proposta accolta con entusiasmo da tutti i partecipanti.

L’Onorevole Eleonora Bechis, Presidente dell’Associazione “Binario 9 e ¾”, ha svolto il tema della necessità di avere coraggio per superare le barriere, lottando tutti insieme per la famiglia perché “noi non siamo da soli”. Mentre l’Assessore alla Cultura, alla Pace e ai Diritti Umani del Comune di Anguillara Sabazia, Dott.ssa Viviana Normando, ha menzionato la Carta di Treviso e la necessità di un protocollo etico che tuteli la privacy dei bambini perché il diritto di cronaca soccombe davanti al diritto dell’infanzia.

L’Avvocato penalista Paola Bevere, Presidente di Antigone Lazio e membro dello Sportello per i diritti presso la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, ha illustrato il tema dei bambini in carcere con le loro mamme: “In Italia ci sono 70 bambini in carcere e i danni di questa detenzione non tardano a manifestarsi”. L’Avvocato ha criticato la mancata attuazione della riforma carceraria dove le misure alternative per questi bambini e queste mamme dovrebbero essere la norma e sono ancora un’eccezione.

Secondo l’Avvocato civilista Francesco Morcavallo, già giudice del Tribunale per i minorenni, la parola chiave di quest’iniziativa e del Tavolo tecnico è la parola “per”. Infatti, si cercheranno di individuare gli indicatori per e non della Responsabilità Educativa. Può sembrare marginale ma la parola “per” introduce un approccio di assistenza basato sul consenso che la distingue da un approccio basato sull’autorità anche giuridica. Gli indicatori servono per venirci incontro mentre la giurisprudenza non può e non deve usare gli indicatori, ma solo le azioni, i fatti e i comportamenti.

La Dott.ssa Stefania Petrera, Giudice Onorario e Responsabile Relazioni istituzionali INPEF, ha chiuso gli interventi: quest’iniziativa e Tavolo tecnico sposano la missione dell’INPEF di una tutela ferma e convinta dei Diritti Umani e dei Bambini che affida alla famiglia la funzione di cura. La parola educativa e non genitoriale è stata scelta accuratamente nell’ottica di un approccio volto a superare le problematiche temporanee della famiglia; un approccio che si basi su una cura educativa. La parola “per” implica un “per” positivo verso una genitorialità che non va negata ma promossa.

La serata è stata conclusa con l’apposizione delle firme sul documento istitutivo del Tavolo Tecnico da parte dei relatori di cui sopra e degli altri componenti: Pierluigi Bonici, Vicepresidente INPEF, Annarita Basso Palmiero, Assistente Sociale del Comune di Ostiglia, Maria Bisegna, Presidente dell’Associazione Nonne e Nonni penalizzati dalle separazioni, Manuela Brandimarte, Medico nutrizionista, Antonio Luzzo, Neurologo, Lilia Adriane Azevedo, Psicologa e Psicoterapeuta, Francesco Miraglia, Avvocato penalista, Paolo Roat, Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus, Francesca De Rinaldis, Psicoterapeuta, Valentina Di Simone, Ricercatrice dell’Università degli Studi di Teramo, Irene Salvi, Dottoressa di Ricerca.

Per concludere i presentisono stati invitati ad apporre la propria firma al documento. Tra i firmatari: Duca Riccardo Giordani di Willemburg, General Marchese Stefano Murace, Colonnello Bartolomeo Casu, Dott.ssa Paola Zanoni, giornalista, Avvocato Nadia Santos, Rosanna Crepaldi e Franco Baga dell’Azienda Biodry, dott. Giuseppe Prete, Medico, ed anche Giuseppe Pavoni, imprenditore; Annamaria Miniero, psicoterapeuta; Francesca Di Mastropietro, Assistente sociale del 1° Municipio di Roma; Maria Elena Martini, Presidente Associazione Arte e Cultura per i Diritti Umani, Anna Silvia Angelini, Presidente AIDE Lazio, Giorgio Ceccarelli, Presidente delle Associazioni “Figli negati” e “I Love Papà”, gli Artisti per i Diritti Umani, attori Andrea Bullano e Stefania Papirio, e molti altri ospiti presenti in Sala che hanno voluto dimostrare con questo gesto tutto il loro sostegno. Anche il Senatore Saverio De Bonis ha apposto la propria firma in calce al documento.

Le Giornate di Studio continuano nella sede dell’INPEF di Via dei Papareschi con una serie di seminari tematici e sessioni laboratoriali nei giorni dal 26 al 27 maggio. I lavori del Tavolo Tecnico si svolgeranno in contemporanea presso la stessa Sede e si concluderanno lunedì 28 con la condivisione di un primo documento che formerà la base delle Linee Guida per il Recupero della Responsabilità Educativa e Genitoriale.

Redazione INPEF

OGNI VOLTA CHE NE SALVIAMO UNO CHIUDIAMO UN MANICOMIO – di Vincenza Palmieri

Quando 40 anni fa con la Legge Basaglia furono chiusi i manicomi, si dette un grosso smacco alla psichiatria nazionale ed internazionale.

Senza entrare nel merito di quelle che sono state poi anche le derive stesse della Legge Basaglia, essa ha rappresentato con grossa evidenza un momento storico.

Non a caso la ricordiamo come una delle più importanti Leggi emanate nel nostro Paese e – consci di una portata che è andata ben oltre – come un fatto epocale in sé.

Rappresentò, infatti, una svolta non solo riguardo la chiusura stessa dei manicomi ma anche sul fronte della percezione e del sentire da parte del Governo e della Popolazione intera.

Da quel momento in poi, infatti, si assistette alla presa di coscienza di come la reclusione, la permanenza anche per tutta la vita all’interno di un manicomio e la stessa fatiscenza di quelle strutture rappresentassero uno dei crimini contro l’Umanità più efferati; tanto da essere spesso equiparati a campi lager, anche per la tipologia di percorsi terapeutici posti in atto.

Con la Legge Basaglia si modificò, dunque, la visione dell’Uomo e della Donna. Elevati dal rango di animali e bestie – com’erano stati concepiti da chi li aveva relegati in tali strutture – rappresentarono il simbolo evidente della stangata inferta al sistema psichiatrico e a tutto il sistema di potere ad esso connesso.

Ma ovviamente, quando parliamo di psichiatria, non ci riferiamo ad un’entità astratta né ad una forza minore facile da contrastare: stiamo relazionandoci con una Organizzazione mondiale fortissima, collegata ai signori della guerra e delle droghe. Tra guerra, droghe e psicofarmaci ci stiamo battendo contro una delle più grandi potenze mondiali, tra le quali il nesso strettissimo appare anche oggi più che evidente.

Una organizzazione così potente ha, quindi, trovato il modo di elaborare nuove strade e percorsi.

E da quel momento in poi, infatti, una serie di altre efferatezze sono state strategicamente progettate e opportunamente mascherate: la psichiatria, nel corso dei decenni, si è evoluta anche dal punto di vista del marketing. Ed ha trovato nuove forme per affermare se stessa.

Mentre, forte dell’ignoranza post bellica, abbiamo avuto per anni una psichiatria palese – elettroshock, docce fredde, ecc. – con l’evoluzione politica mondiale, l’emancipazione delle donne e gli esiti di grandi battaglie civili, la stessa psichiatria ha dovuto adattare le sue campagne e la sua strategia alla nuova realtà; per raggiungere un sempre più vasto bacino di utenza, nell’ambito di un panorama sociale mutato.

Cosa è avvenuto, dunque?

Di fatto, chiusi i manicomi, abbiamo aperto i nuovi manicomi.

I manicomi, oggi, si chiamano puntura depot, case famiglia, case ad alto contenimento, lager per anziani, SPDC dei reparti d’ospedale, piani terapeutici, abuso sessuale su pazienti detenuti, psicofarmaci ai detenuti o ai ragazzi in casa famiglia senza alcuna prescrizione, allontanamenti familiari ingiusti, diagnosi ingiustificate, Legge 170, i TSO agli adulti e ai bambini.

E, se per 40 anni abbiamo applaudito la chiusura dei manicomi, sono ormai 20 anni che osserviamo un fiorire costante della psichiatria attraverso mille rivoli, non ultimo quello della scuola e delle numerose diagnosi che, per affermare se stesse, hanno bisogno di essere addirittura sancite per legge.

Ogni volta che riportiamo a casa un bambino, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che togliamo ad un ragazzo una puntura depot, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che avviamo un processo di dismissione degli psicofarmaci, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che ne salviamo uno, noi stiamo chiudendo un manicomio: i nuovi manicomi.

E ogni volta che questo accade, noi dobbiamo alzarci in piedi e plaudire allo stesso modo in cui, a suo tempo, abbiamo gioito per la chiusura dei manicomi.

(Tratto dal contributo della Prof.ssa Vincenza Palmieri al Convegno “Bambini allo sbaraglio, Bambini bersaglio” – Pordenone, 27 gennaio 2018)

COMUNICATO STAMPA – Galà 2017 per i Diritti Umani e per i Diritti dei Bambini – Trecentocinquanta persone a sostegno del programma “Vivere senza psicofarmaci” – il Presidente Vincenza Palmieri lancia “Gli Stati Generali dei Diritti Umani”

Roma. Il 2 dicembre 2017, presso lo Sheraton Hotel di Viale del Pattinaggio, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari hanno dato vita ad uno straordinario evento: il Galà 2017 dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini.

Una serata di festa, prima di tutto, ricca di emozioni, come hanno dimostrato le innumerevoli, commosse standing ovations che hanno sottolineato i momenti più appassionati e toccanti della relazione annuale del Presidente Prof.ssa Vincenza Palmieri.
A lei il merito di aver unito quel ricco e variegato Popolo dei Diritti Umani che deve sempre di più superare personalismi e differenze, per fare Rete, compatto e coraggioso.

Scopo dell’evento, raccontare le Storie di chi ce l’ha fatta e tracciare le linee future dell’azione in difesa dei Diritti Umani e i Diritti dei bambini; non ultimo, diffondere e sostenere il Programma Nazionale Vivere Senza Psicofarmaci.

Nel corso della serata, condotta con garbo ed amicizia da Paola Zanoni, si è parlato di abuso diagnostico e farmacologico, di allontanamenti facili dei Minori dalle famiglie. Sono stati, inoltre, consegnati il prestigioso Premio Nazionale in Pedagogia Familiare 2017 e le ambite Benemerenze dell’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari a persone e associazioni che si sono distinte nella difesa dei Diritti Umani e dei Diritti Bambini.

All’evento hanno partecipato più di 350 persone tra cui la Senatrice Enza Blundo, Vicepresidente Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza, l’Onorevole Eleonora Bechis, il Duca Riccardo Giordani di Willemburg della prestigiosa Norman Academy, Daniele Masala, campione olimpico di Pentathlon Moderno, Cinzia TH Torrini, regista di Elisa di Rivombrosa, Elena Anticoli De Curtis, nipote di Totò, le attrici Stefania Papirio, Ami Codovini e molte altre personalità.

Tra i passaggi più rappresentativi della serata, anche momenti di spettacolo; a dimostrazione di quanto l’arte possa, con forza, esprimere i Valori Fondamentali dei Diritti Umani. Ricordiamo, dunque, la musica del “Trio Arcadia di Roma”, la Compagnia “Liberi Teatranti” in “Mi chiamo Serena e credo nell’amore”, tratto dal monologo di Paola Cortellesi sulla violenza in famiglia, il Maestro Simone Ripa che si è esibito in un meraviglioso inno alla vita, rivisitazione de “La morte del Cigno” in chiave vitale, l’attrice Stefania Papirio, in una toccante interpretazione di “Bambini al 41 bis” scritto dalla stessa Presidente Vincenza Palmieri, il mitico trio degli “Artikolo 3” in un riadattamento ironico de “La livella” di Totò e della “Divina Commedia”.
A loro e all’attore di Cento Vetrine, Andrea Bullano, il prestigioso riconoscimento della Pergamena “Artisti per i Diritti Umani”.

Da sottolineare i passaggi più significativi della relazione annuale della Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Associazione Nazionale Pedagogisti Familiari, che – come detto – è stata piacevolmente interrotta da innumerevoli applausi spontanei e standing ovations. A partire dalla definizione delle parole chiave delle attività svolte: cambiamento legislativo, istituzioni, reti, competenza e credibilità. Le aree in cui la richiesta di intervento dell’ANPEF è stata maggiore sono state quelle dell’abuso diagnostico a scuola, dell’allontanamento autoritativo dei bambini dalle famiglie e dell’assistenza alle persone che desideravano vivere una vita libra dagli psicofarmaci. In particolare, l’intervento sulle cure obbligatorie come la somministrazione degli psicofarmaci attraverso il Depot: una puntura a lento rilascio somministrata ogni 20/30 giorni con effetti devastanti su tutte le persone incontrate. La Prof.ssa ha ricordato i numeri dell’attività annuale: sono stati seguiti circa 600 individui afferenti al Programma Vivere senza Psicofarmaci, 200 famiglie con problemi diagnostici a scuola e 60 famiglie con minori allontanati. E ha informato l’assemblea di alcune vittorie clamorosela chiusura di 1500 siti che vendevano psicofarmaci online, l’arresto di 400 persone e il sequestro di 25 milioni di confezioni di medicinali, per un valore complessivo pari a 51 milioni di dollari; una sentenza di Cassazione che non consente agli psicologi di fare screening nelle scuole, un’altra sentenza di Cassazione che vieta l’imposizione di psicoterapie obbligatorie alle coppie in via di separazione, una sentenza che ha disposto l’affidamento ai nonni e non alle case famiglia durante la Consulenza d’ufficio e diversi enti territoriali che hanno permesso alle famiglie di scegliere un professionista di fiducia invece del ricorso obbligatorio al servizio di neuropsichiatria pubblico.

La Prof.ssa Vincenza Palmieri ha quindi concluso la serata lanciando l’istituzione degli Stati Generali dei Diritti Umani, invitando tutte le associazioni presenti in sala al fine di istituire dei tavoli tecnici per elaborare delle strategie comuni di intervento a difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini.

Ha inoltre condiviso la necessità di intervenire contro la pratica del Depot con una intensa attività di comunicazione. Tale campagna contro la pratica del Depot farmacologico si occuperà di informare la popolazione di questo TSO farmacologico e di eliminare tale pratica disumana.

Il Popolo dei Diritti Umani ha risposto con fierezza ed entusiasmo. Nella ferma convinzione che – come è solita affermare il Presidente Palmieri – “per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”. Ecco perché il 2018 alle porte sarà un anno di battaglie, sfide, conquiste da affrontare con unità e passione condivisa; ecco perché il Popolo dei diritti Umani si è impegnato ad essere forte, coraggioso, appassionato e ad essere Rete.

 

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Galà 2017 per i Diritti Umani e per i Diritti dei Bambini – Trecentocinquanta persone a sostegno del programma “Vivere senza psicofarmaci” – il Presidente Vincenza Palmieri lancia “Gli Stati Generali dei Diritti Umani”

Roma. Il 2 dicembre 2017, presso lo Sheraton Hotel di Viale del Pattinaggio, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari hanno dato vita ad uno straordinario evento: il Galà 2017 dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini.

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Galà 2017 per i Diritti Umani e per i Diritti dei Bambini – Trecentocinquanta persone a sostegno del programma “Vivere senza psicofarmaci” – il Presidente Vincenza Palmieri lancia “Gli Stati Generali dei Diritti Umani”

Roma. Il 2 dicembre 2017, presso lo Sheraton Hotel di Viale del Pattinaggio, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare e l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari hanno dato vita ad uno straordinario evento: il Galà 2017 dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini.

Una serata di festa, prima di tutto, ricca di emozioni, come hanno dimostrato le innumerevoli, commosse standing ovations che hanno sottolineato i momenti più appassionati e toccanti della relazione annuale del Presidente Prof.ssa Vincenza Palmieri.
A lei il merito di aver unito quel ricco e variegato Popolo dei Diritti Umani che deve sempre di più superare personalismi e differenze, per fare Rete, compatto e coraggioso.

Scopo dell’evento, raccontare le Storie di chi ce l’ha fatta e tracciare le linee future dell’azione in difesa dei Diritti Umani e i Diritti dei bambini; non ultimo, diffondere e sostenere il Programma Nazionale Vivere Senza Psicofarmaci.

Nel corso della serata, condotta con garbo ed amicizia da Paola Zanoni, si è parlato di abuso diagnostico e farmacologico, di allontanamenti facili dei Minori dalle famiglie. Sono stati, inoltre, consegnati il prestigioso Premio Nazionale in Pedagogia Familiare 2017 e le ambite Benemerenze dell’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari a persone e associazioni che si sono distinte nella difesa dei Diritti Umani e dei Diritti Bambini.

All’evento hanno partecipato più di 350 persone tra cui la Senatrice Enza Blundo, Vicepresidente Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza, l’Onorevole Eleonora Bechis, il Duca Riccardo Giordani di Willemburg della prestigiosa Norman Academy, Daniele Masala, campione olimpico di Pentathlon Moderno, Cinzia TH Torrini, regista di Elisa di Rivombrosa, Elena Anticoli De Curtis, nipote di Totò, le attrici Stefania Papirio, Ami Codovini e molte altre personalità.

Tra i passaggi più rappresentativi della serata, anche momenti di spettacolo; a dimostrazione di quanto l’arte possa, con forza, esprimere i Valori Fondamentali dei Diritti Umani. Ricordiamo, dunque, la musica del “Trio Arcadia di Roma”, la Compagnia “Liberi Teatranti” in “Mi chiamo Serena e credo nell’amore”, tratto dal monologo di Paola Cortellesi sulla violenza in famiglia, il Maestro Simone Ripa che si è esibito in un meraviglioso inno alla vita, rivisitazione de “La morte del Cigno” in chiave vitale, l’attrice Stefania Papirio, in una toccante interpretazione di “Bambini al 41 bis” scritto dalla stessa Presidente Vincenza Palmieri, il mitico trio degli “Artikolo 3” in un riadattamento ironico de “La livella” di Totò e della “Divina Commedia”.
A loro e all’attore di Cento Vetrine, Andrea Bullano, il prestigioso riconoscimento della Pergamena “Artisti per i Diritti Umani”.

Da sottolineare i passaggi più significativi della relazione annuale della Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Associazione Nazionale Pedagogisti Familiari, che – come detto – è stata piacevolmente interrotta da innumerevoli applausi spontanei e standing ovations. A partire dalla definizione delle parole chiave delle attività svolte: cambiamento legislativo, istituzioni, reti, competenza e credibilità. Le aree in cui la richiesta di intervento dell’ANPEF è stata maggiore sono state quelle dell’abuso diagnostico a scuola, dell’allontanamento autoritativo dei bambini dalle famiglie e dell’assistenza alle persone che desideravano vivere una vita libra dagli psicofarmaci. In particolare, l’intervento sulle cure obbligatorie come la somministrazione degli psicofarmaci attraverso il Depot: una puntura a lento rilascio somministrata ogni 20/30 giorni con effetti devastanti su tutte le persone incontrate. La Prof.ssa ha ricordato i numeri dell’attività annuale: sono stati seguiti circa 600 individui afferenti al Programma Vivere senza Psicofarmaci, 200 famiglie con problemi diagnostici a scuola e 60 famiglie con minori allontanati. E ha informato l’assemblea di alcune vittorie clamorosela chiusura di 1500 siti che vendevano psicofarmaci online, l’arresto di 400 persone e il sequestro di 25 milioni di confezioni di medicinali, per un valore complessivo pari a 51 milioni di dollari; una sentenza di Cassazione che non consente agli psicologi di fare screening nelle scuole, un’altra sentenza di Cassazione che vieta l’imposizione di psicoterapie obbligatorie alle coppie in via di separazione, una sentenza che ha disposto l’affidamento ai nonni e non alle case famiglia durante la Consulenza d’ufficio e diversi enti territoriali che hanno permesso alle famiglie di scegliere un professionista di fiducia invece del ricorso obbligatorio al servizio di neuropsichiatria pubblico.

La Prof.ssa Vincenza Palmieri ha quindi concluso la serata lanciando l’istituzione degli Stati Generali dei Diritti Umani, invitando tutte le associazioni presenti in sala al fine di istituire dei tavoli tecnici per elaborare delle strategie comuni di intervento a difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini.

Ha inoltre condiviso la necessità di intervenire contro la pratica del Depot con una intensa attività di comunicazione. Tale campagna contro la pratica del Depot farmacologico si occuperà di informare la popolazione di questo TSO farmacologico e di eliminare tale pratica disumana.

Il Popolo dei Diritti Umani ha risposto con fierezza ed entusiasmo. Nella ferma convinzione che – come è solita affermare il Presidente Palmieri – “per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”. Ecco perché il 2018 alle porte sarà un anno di battaglie, sfide, conquiste da affrontare con unità e passione condivisa; ecco perché il Popolo dei diritti Umani si è impegnato ad essere forte, coraggioso, appassionato e ad essere Rete.

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Comunicato Stampa: Tra poche ore il via al nuovo Master in Pedagogia Familiare – la grande emozione di un nuovo inizio

Grande emozione per l’imminente inizio di una nuova edizione del Master in Pedagogia Familiare INPEF.  Se “Notte prima degli esami” accompagna di generazione in generazione i giovani maturandi, “qualche giorno al via della nuova edizione” interpreta, allo stesso modo, l’emozione che caratterizza l’inizio di una nuova esperienza.

«È proprio questo il clima – afferma il Presidente Palmieri – che ci coinvolge in queste ore. Ed è anche il desiderio di abbracciare appieno quanto le “matricole” già ci inviano attraverso i social e in fitti scambi di mail: “non vedo l’ora che inizi… è per me un grande onore essere stata ammessa… sto realizzando un progetto che ho sempre desiderato portare avanti“.

In effetti, la professione del Pedagogista Familiare e il lavoro preparatorio attraverso il Master biennale rappresentano una grande sfida sia culturale che sociale. La Pedagogia Familiare, infatti, è la prima Scienza Professionale che ha come sua Carta di servizio, come sfondo integratore e come Linee Guida la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e quella dei Diritti del Fanciullo».

Non si tratta, dunque, esclusivamente di un percorso formativo; la notizia, infatti, è che il lavoro scientifico intorno alla Pedagogia Familiare, nata in maniera pionieristica molti anni fa grazie alla intuizione italiana di Vincenza Palmieri, continua ad articolarsi e ad evolversi sempre di più, a seguito di stimoli da parte di tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato nell’ambito della Pedagogia Familiare.

L’ultimo Congresso Internazionale tenutosi a Montecitorio – con la partecipazione di rappresentanti ONU, testimonial dei Diritti Umani, esponenti del Governo, missionari africani, accademici internazionali – ha, poi, aperto nuovi, originali filoni di ricerca scientifica e nuove Intese.

Inoltre, la Pedagogia Familiare si connota come una Scienza in crescita, che tiene conto dell’evoluzione sociale, dell’organizzazione economica, dei cambiamenti geografici che stanno investendo la nostra società.

E, soprattutto, tiene conto delle nuove fragilità delle famiglie che sono portatrici di quei bisogni su cui il Pedagogista Familiare va ad intervenire. Non dimentichiamo le famiglie “oncologiche”, le famiglie che hanno subito degli allontanamenti, quelle adottive, multirazziali, multiproblematiche che sono a loro volta il cuore della ricerca.

«In questa fase – conclude il Presidente Palmieri – ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla crescita della Pedagogia Familiare, gli studenti, i docenti e soprattutto i Pedagogisti Familiari ANPEF, con l’augurio di un nuovo anno accademico ricco e proficuo per tutti».

 

http://www.pedagogiafamiliare.it/file/Master_Pedagogisti_Familiari.html

Vi aspettiamo sempre più numerosi!

COMUNICATO STAMPA – INFANZIA, BECHIS (AL): “Stop abuso psicofarmaci, serve monitoraggio”

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Roma, 20 settembre – “Così come ho annunciato insieme alla Professoressa Vincenza Palmieri (Presidente INPEF) durante la conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati poco prima della pausa estiva, ho presentato un’Interrogazione al Ministro della Salute per sapere come si intenda monitorare il consumo di psicofarmaci nell’infanzia, per evitare che l’inappropriatezza della somministrazione crei nel tempo danni ancora maggiori nello sviluppo dei bambini e per sapere come si intenda porre un freno al consumo di psicofarmaci senza prescrizione da parte dei minori visto che, secondo quanto si legge nel recente report dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche IRCCS Mario Negri di Milano, sono tra i 20mila e i 30mila i minorenni a cui in Italia vengono somministrati psicofarmaci e antidepressivi e, secondo lo studio Espad 2016 Italia, realizzato dall’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, i giovani italiani sono i maggiori consumatori di psicofarmaci non prescritti, con una media del 10% contro quella europea che si attesta sul 6% e un adolescente su dieci acquista psicofarmaci senza la ricetta del proprio medico”. Lo afferma Eleonora Bechis, Deputata di Alternativa Libera e membro della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza.

“È terribile pensare – conclude Bechis – che nel nostro Paese, come ha riferito la Professoressa Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare,​ in una recente audizione presso la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, a partire dagli 8 anni, ad esempio, venga somministrato, tra l’altro, l’antidepressivo Prozac ai bambini, un’età in cui – a detta di tanti esperti – è possibile attivare invece con successo altri tipi di intervento non farmacologico”.

Clicca qui per leggere l’Interrogazione

 

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Presentato oggi a Roma il nuovo Master in Pedagogia Familiare INPEF – l’evoluzione di un percorso scientifico costantemente ancorato ai bisogni delle famiglie e della società

Presentato oggi a Roma il nuovo Master in Pedagogia Familiare INPEF.
Non si tratta esclusivamente di un percorso formativo; la notizia, infatti, è che il lavoro scientifico intorno alla Pedagogia Familiare, nata in maniera pionieristica molti anni fa grazie alla intuizione italiana di Vincenza Palmieri, continua ad articolarsi e ad evolversi sempre di più, a seguito di stimoli da parte di tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato nell’ambito della Pedagogia Familiare.

I Pedagogisti Familiari ANPEF, dunque, che hanno messo in pratica e standardizzato i primi modelli operativi e criticamente hanno portato novità anche in ambito progettuale e contenutistico ma grazie anche alle sollecitazioni interne da parte degli studenti che, nel corso degli anni, hanno frequentato il master e hanno presentato interessanti istanze in tal senso.

L’ultimo Congresso Internazionale tenutosi a Montecitorio – con la partecipazione di rappresentanti ONU, testimonial dei Diritti Umani, esponenti del Governo, missionari africani, accademici internazionali – ha, poi, aperto nuovi, originali filoni di ricerca scientifica. Pertanto gli studi, ampliandosi, hanno dato modo ulteriormente di rendere il programma sempre più aderente alla ricerca scientifica e, contemporaneamente, in costante contatto con i bisogni del territorio e della società tutta.

A questo non possiamo non aggiungere anche l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale al riguardo, grazie alla Legge 4/2013, che ha organizzato le nuove libere professioni ma ha anche fissato una serie di paletti a garanzia degli utenti del servizio e degli stessi professionisti.

Tale cambiamento legislativo – assieme all’istituzione dei Registri Nazionali, alla formazione continua, all’attestazione di qualità e a tutti i servizi previsti o prodotti dagli stessi professionisti – rende questa scienza sempre più attuale.

Inoltre – possiamo dire con una punta di orgoglio – a differenza di altre scienze che rimangono statiche a tal punto da rappresentare l’archeologia dei modelli interpretativi e di intervento sui bisogni della persona e della società, la Pedagogia Familiare si connota come una Scienza in crescita, che tiene conto dell’evoluzione sociale, dell’organizzazione economica, dei cambiamenti economici e geografici che stanno investendo la nostra società.

E, soprattutto, tiene conto delle nuove fragilità delle famiglie che sono portatrici di quei bisogni su cui il Pedagogista Familiare va ad intervenire. Non dimentichiamo le famiglie “oncologiche”, le famiglie che hanno subito degli allontanamenti, le famiglie adottive, le famiglie multirazziali, multiproblematiche che sono a loro volta il cuore della ricerca.
Per questa ragione, il prodotto culturale in uscita va ad assumere una cornice su cui siamo sempre pronti a continuare a regalare riflessione ma anche buone pratiche.
Lo scopo trasversale rimane, infatti, sempre lo stesso: la difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini attraverso le buone pratiche della Pedagogia Familiare.

Vi aspettiamo davvero numerosi!

Per maggiori informazioni cliccare qui

 

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Comunicato Stampa Questa è la squadra che salverà i bambini Ottobre 2014

COMUNICATO STAMPA OTTOBRE 2014

“Questa è la squadra che salverà i bambini”

Presentato il progetto integrato per la tutela dei Minori dell’Ecuador in Italia
previsto dall’accordo siglato tra Ambasciata dell’Ecuador e Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare

Con queste parole – e in presenza delle massime Autorità Ecuadoriane in Italia – è stato presentato in data odierna, da Sua eccellenza l’Ambasciatore Dr. Juan Holguin, il progetto integrato “Tutela dei Minori dell’Ecuador”, previsto dall’accordo recentemente siglato a Roma tra Ambasciata dell’Ecuador e Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (INPEF).

L’ambasciatore ha sottolineato come in Italia oltre 30.000 bambini siano affidati a strutture alternative alla famiglia o a case famiglia. Di questi, circa la metà sono bambini stranieri.
Ma, al di là del numero preciso di difficile reperimento, visto che in Italia non è ancora possibile avere statistiche attendibili ed un monitoraggio delle condizioni dei bambini allontanati dalla famiglia per iniziativa dell’Autorità Amministrativa o Giudiziale, ciò che è importante individuare è la modalità con cui tali allontanamenti vengono posti in atto, spesso in deroga o in spregio delle stesse Convenzioni Internazionali sui Diritti Umani e dei Bambini.
Provvedimenti contro natura, contro il cuore, contro il più comune e sensato vedere e sentire.

Sono stati, dunque, presentati il Programma e la Strategia di fondo che i membri dell’Equipe di lavoro – il Presidente dell’INPEF Prof.ssa Vincenza Palmieri e gli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo – adotteranno nell’ambito dell’accordo sottoscritto: tutela legale, intervento psicopedagogico in ambito familiare e consulenza peritale.

Per la sensibilità e l’impegno che l’Ambasciata e il Governo Ecuadoriano profondono nella tutela dei Minori allontanati dalle Famiglie, ci si augura che Essi rappresentino un modello ed un esempio per tutti quei Paesi – anche la stessa Italia – che condividono tali problematiche, nella speranza che si accendano sempre di più i riflettori dell’attenzione internazionale sui Bisogni e sui Diritti Umanitari.