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CONVERSAZIONI DI PEDAGOGIA FAMILIARE A CISTERNA DI LATINA
insieme alla fondatrice della Pedagogia Familiare Vincenza Palmieri, al giornalista RAI Daniele Rotondo,
ai rappresentanti delle Istituzioni e ai Pedagogisti Familiari
Grande partecipazione in data 17 febbraio presso l’Aula Consiliare di Cisterna di Latina per le “Conversazioni di Pedagogia Familiare” condotte dal Giornalista Rai Daniele Rotondo e organizzate dall’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare assieme all’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari, con il patrocinio del Comune di Cisterna di Latina, per favorire il confronto tra Istituzioni ed esperti della materia. Obiettivo prioritario, discutere le politiche a sostegno delle Famiglie e dei Bambini. Nell’occasione, la presentazione del primo “Manuale di Pedagogia Familiare – Aiutare le famiglie a casa loro” scritto dalla Prof.ssa Palmieri – fondatrice della Pedagogia Familiare e Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare – che ha coinvolto non solo gli addetti ai lavori, ma ha colpito ed emozionato moltissimi cittadini.
Apprezzata la partecipazione coinvolta e coinvolgente da parte del Sindaco di Cisterna di Latina Valentino Mantini, che ha ricordato le azioni fondamentali in favore dei giovani, degli anziani e di chi è più in difficoltà che sta mettendo a punto l’Amministrazione. «L’inclusione sociale – ha dichiarato Mantini – avviene attraverso i servizi e promuovendo le attività per i cittadini ancora prima che i bisogni si manifestano. Ecco perché l’incontro con i Pedagogisti Familiari è stato molto importante per confrontarsi sulle migliori soluzioni di welfare».
Presenti all’iniziativa l’Assessore al Welfare e alle Politiche Sociali di Cisterna di Latina Carlo Carletti e l’Assessora alle Politiche Giovanili Michela Mariottini. Il primo ha sottolineato le difficoltà dei cittadini a rivolgersi ai Servizi Sociali come risorse, nonché l’impatto economico che la collocazione di un bambino lontano dalla propria famiglia ha sui bilanci dell’Amministrazione Comunale. Mariottini ha affermato che il welfare passa, altresì, per le politiche in favore dei più giovani: «Ecco perché – ha annunciato – abbiamo appena istituito il Consiglio dei ragazzi al fine di favorire la loro partecipazione e l’affermazione del loro punto di vista».
All’evento ha partecipato anche Emanuele Gisci, Vicepresidente del Municipio Roma II, ente con il quale l’INPEF ha stipulato un Protocollo di Intesa: «Portare in un Ente locale l’approccio della Pedagogia Familiare significa scardinare quel sistema radicato che la Professoressa Palmieri chiama Filiera Psichiatrica. Significa proporre un cambiamento radicale e avviare un percorso complesso ma necessario se si vuole raggiungere l’obiettivo ‘zero allontanamenti’ dei bambini dalle famiglie».
Come sempre ricchi, forti e coinvolgenti gli interventi della Prof.ssa Palmieri che ha evidenziato la natura dei bisogni delle famiglie in difficoltà: «Le famiglie che attraversano passaggi complessi non hanno bisogno di un patologo – ha sottolineato – così come non può essere necessariamente il Servizio territoriale a rappresentare la risposta ad ogni loro istanza. Se il problema è di natura familiare, infatti, serve un esperto di Famiglia, delle sue dinamiche, problematiche, risorse. Ovvero, per uscire dalla confusività dei ruoli, serve un Pedagogista Familiare».
Fondamentale il contributo dei Pedagogisti Familiari, provenienti da tutta Italia. Salvatore Pappalardo – docente del Master in Pedagogia Familiare – ha posto l’accento sulla Didattica Efficace «a cui è dedicata un’ampia parte del percorso formativo del Pedagogista Familiare che non mette mai l’accento sulla difficoltà che ha un bambino bensì punta a valorizzare la sua performance. Sostanzialmente si inizia a lavorare su ciò che sa fare per poi colmare la sua difficoltà». Così come Laura Fidanza – docente del Master Biennale – si è soffermata sul ruolo del Pedagogista Familiare come «Traduttore sociale, ovvero come colui che mette in comunicazione le Famiglie, le istituzioni e i servizi territoriali con l’obiettivo di trasferire reciprocamente i bisogni dell’uno e le necessità dell’altro». Secondo Mariangela Peduto, infine – che ha fortemente voluto questo incontro nella sua città – «È fondamentale diffondere le buone pratiche della Pedagogia Familiare quale nuova risorsa per le famiglie del territorio». In qualità di interprete LIS, quindi, ha sottolineato quanto sia importante acquisire gli strumenti e i linguaggi necessari per relazionarsi con ogni singola famiglia, nella sua specificità.
Il Dott. Pier Luigi Bonici, Presidente Anpef, in un’intervista a conclusione dell’evento ha dichiarato ancora una volta il peso e il ruolo fondamentale della Pedagogia Familiare: «Una scienza autonoma che offre una grande possibilità per tutti coloro che desiderano essere professionisti per le famiglie e che rappresenta, altresì, una importante opportunità per la politica e per le istituzioni».
Il successo dell’evento è stato brillantemente accompagnato dalla presenza dell’artista locale Lucilla De Angelis che ha letto alcuni brani del “Manuale di Pedagogia Familiare. Aiutare le Famiglie a casa loro” e dal coinvolgimento del pubblico presente da parte di Daniele Rotondo che ha abbandonato il tavolo dei relatori per raccogliere da vicino domande e commenti da parte dei cittadini.